Un borgo, mille storie

Montegallo non è un borgo da visitare in una sola passeggiata: è un territorio da esplorare lentamente, passo dopo passo, frazione dopo frazione. Qui la bellezza non si concentra in un unico centro storico, ma si dispiega dolcemente lungo i pendii del Monte Vettore, tra boschi, ruscelli e sentieri che svelano scorci mozzafiato a ogni curva. Con le sue numerose frazioni – ciascuna con una propria identità, una propria chiesa, un proprio silenzio – Montegallo è un mosaico di storie, architetture e tradizioni che insieme plasmano l’anima profonda della montagna. È un luogo che si rivela poco a poco, invitando il viaggiatore a perdersi lungo le strade che collegano gli abitati sparsi, tutti immersi in una natura rigogliosa e incontaminata. Questa è la vera unicità di Montegallo: non esiste un solo “centro”, ma un paesaggio diffuso che invita alla scoperta e al movimento. È la meta ideale per chi cerca pace, autenticità e un contatto diretto con un ambiente naturale rimasto intatto, dove ogni frazione è un piccolo scrigno di memoria e di bellezza nascosta.

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Marche Region

Luoghi da non perdere

Mulino Capponi

Mulino Capponi

Immerso nel verde della valle del Fluvione, il Mulino Capponi è uno dei mulini storici di Montegallo. Realizzato nell’Ottocento da Serafino Capponi, è rimasto attivo fino alla fine del XX secolo. Le sue pietre raccontano la vita di un tempo, fatta di gesti semplici e ritmi naturali.

Chiesa di Santa Maria in Lapide

Chiesa di Santa Maria in Lapide

La Chiesa di Santa Maria in Lapide sorge lungo il torrente Rio, ai piedi dell’antico castello di Santa Maria in Gallo, oggi scomparso. Fondata probabilmente tra l’VIII e il IX secolo, dal 1125 risultava tra i possedimenti dell’Abbazia di Farfa. Già nel XIII secolo rappresentava un punto di riferimento per la comunità locale, tanto da dare il nome originario al paese: “Mons Sanctae Mariae in Lapide”. Le notizie sui primi secoli della chiesa sono scarse, fino a una profonda ristrutturazione avvenuta alla fine del Quattrocento. L’edificio attuale, sobrio ed essenziale, ha una pianta a croce commissa (a Tau), priva di abside, con elementi architettonici di tipo difensivo come feritoie e aperture nascoste. Spiccano le eleganti monofore gotiche, un raffinato rosone con colonne ottagonali e un portale rinascimentale ornato da girali d’acanto, festoni e uno stemma centrale. Sull’altare si apre una nicchia con l’immagine dell’Assunta circondata da angeli, parte di un apparato decorativo tardo barocco. Tra gli elementi più antichi, si conservano una campana con iscrizioni gotiche e una cripta risalente al IX secolo.

Piazza Taliani (Balzo di Montegallo)

Piazza Taliani (Balzo di Montegallo)

Piazza Taliani è il cuore di Balzo. Circondata da edifici in pietra e affacciata sulle montagne, ospita il Municipio e La Rotonda, un edificio del 1883 caratterizzato dalla sua originale pianta circolare. La splendida vista sul paesaggio dei Monti Sibillini la rende uno degli angoli più suggestivi del paese.

Oratorio della Madonna del Carmine (Uscerno)

Oratorio della Madonna del Carmine (Uscerno)

Scendendo da Uscerno verso il greto del fiume Fluvione, immerso in un paesaggio silenzioso e suggestivo, sorge l’Oratorio della Madonna del Carmine, edificato nel 1637 e originariamente dedicato alla Madonna di Loreto. Questo piccolo edificio sacro è da secoli un luogo di devozione per la comunità locale. Secondo la tradizione, durante i periodi di guerra le donne del paese vi si recavano in preghiera, affidando alla Madonna la sorte dei propri cari. Una leggenda popolare narra di una donna paralizzata che, giunta all’oratorio per chiedere una grazia, ne uscì miracolosamente camminando. L’edificio si distingue per la sua architettura sobria ma ricca di significato: due portali, un’alta vela campanaria con quattro campane su due ordini e resti di un ballatoio ligneo che un tempo collegava le ali laterali. Le mensole esterne, assimilabili agli elementi difensivi dell’architettura fortificata, e il dialogo tra struttura e ornamento evocano le chiese-fortezza romaniche, reinterpretate con sobrietà seicentesca.

Chiesa di San Savino (Uscerno)

Chiesa di San Savino (Uscerno)

La Chiesa parrocchiale di San Savino, edificata nel 1568, è uno degli edifici più significativi di Uscerno per eleganza architettonica e valore storico. La struttura, a tre navate divise da pilastri cruciformi e volte a crociera, rivela una raffinata qualità costruttiva, testimoniata da conci squadrati e cornici d’imposta scolpite con precisione. Sull’arco d’ingresso, un’iscrizione latina ammonisce il fedele: “Respice finem quia moriemur” – “Poni mente alla fine, perché moriremo”. All’esterno, la facciata sobria è sovrastata da un campanile a vela con torretta, orologio e tre campane su due ordini. All’interno, l’altare maggiore riprende motivi decorativi della scuola dei Giosafatti, attivi ad Ascoli nel Cinquecento. Degni di nota sono una reinterpretazione popolare dell’Annunciazione di Guido Reni e una croce processionale in rame sbalzato del XV secolo, legata alla tradizione orafa ascolana. Il complesso è completato dalla casa canonica, costruita nel 1569, notevole per la ricercatezza decorativa e la coerenza stilistica con la chiesa.